Come al solito ci metto una settimana per elaborare un post, ma alla fine arriva.
Come ormai avrete letto ovunque, venerdì e sabato scorso a Milano c'è stata la terza edizione del Fashion Camp. Spronata da Anna di Moda per Principianti, sabato mattina sono partita in sua compagnia alla volta della Fabbrica del Vapore, la nuova location di quest'anno.
La struttura del Fashion Camp mi è subito piaciuta: gli ampi spazi della vecchia fabbrica convertita ospitavano varie aree destinate alcune ai Temporary Shop dedicati ai giovani designers (e vi confesso che l'anno prossimo mi piacerebbe partecipare con That's mine!), altre ai Workshop dove mettere alla prova la propria abilità nei diversi campi mentre, al centro, si trovava l'area per le unconference.
Tutto però era mescolato ed è stato facile, passando da un temporary shop ad un altro, bloccarsi ad ascoltare una unconference o a sbirciare cosa si stava realizzando in un workshop.
Tutto però era mescolato ed è stato facile, passando da un temporary shop ad un altro, bloccarsi ad ascoltare una unconference o a sbirciare cosa si stava realizzando in un workshop.
Temporary Shop
Appena arrivata mi sono subito incrociata con Greta di Greta Tee, che era al Fashion Camp con Alessia Caliendo di Little Black Dress con il Temporary Shop itinerante Moda da Bere. Sia Greta che Alessia erano "vecchie" conoscenze virtuali ai tempi dei blog più personali su Splinder: mi ha fatto veramente piacere incontrarle, conoscerle di persona e chiacchierare con loro.
Marchiato Moda da bere è anche questo cadeaux, un braccialetto all'uncinetto come vogliono le ultime tendenze:
Marchiato Moda da bere è anche questo cadeaux, un braccialetto all'uncinetto come vogliono le ultime tendenze:
Qui siamo in una foto di Ylenia del blog Longuette, Greta con una delle t-shirt "Not interested in being...", Alessia, Anna e me
Un altro temporary shop che mi ha colpito molto è stato quello di Raptus & Rose. Con Anna siamo rimaste venti minuti ad ascoltare rapite la filosofia di questo di brand di Belluno che si pone come obiettivo quello di dare una nuova vita a capi vintage dalle forme ormai fuori moda, recuperandone i tessuti (splendidi) da mixare insieme per creare un vestito su misura (che si compri on line o direttamente in laboratorio sarà obbligatorio fornire le nostre misure) e unicamente "nostro".
Unico anche nel nome, perché ogni abito -attenzione, non modello- uscito dalla sartoria ha il suo nome, come se fosse una carta d'identità.
Vi consiglio di dare un'occhiata al sito perché ne vale la pena; già solo la grafica a me fa impazzire! :)
Un'altro stand di cui mi sono innamorata è KC Beachwear, anche lì mi sono incantata di fronte alle stampe dei costumi color pastello, non volevo più venir via! Li voglio tutti, ok è ufficiale.
Workshop
I workshop presenti sabato erano uno più interessante dell'altro; avrei voluto dividermi in tre: una avrebbe girato fra gli stand, un'altra avrebbe provato i laboratori e l'ultima sarebbe stata ad ascoltare tutte le unconference.
Il primo in cui ci siamo imbattute è stato quello di Moda e Scrittura creativa di Irene Di Natale, proprietaria del blog Mix and Match. Se la scrittura fosse tra le mie -poche- capacità avrei partecipato con molto interesse, ma visto che faccio fatica a scrivere "a comando" ho preferito evitare (anche perché i pochi posti disponibili sono spariti in fretta!). Il laboratorio consisteva nello scrivere un racconto, chi a mano con classico foglio e penna, chi tamburellando sul proprio tablet, a partire da quattro carte (+1 imprevisto a sorpresa consegnato a metà ora) su cui erano annotati un capo di abbigliamento, un periodo del giorno, un luogo, ecc a cui ovviamente il testo doveva fare riferimento.
Una cosa molto carina, per chi sa scrivere. Quindi non me :)
Un altro workshop molto interessante in cui siamo state catapultate (senza troppa riluttanza) è stato il Knitt Cafè organizzato da Pensieri fatti a mano. L'idea è quella del crowdknitting, ossia fare la maglia tutte insieme in compagnia, che è molto più divertente rispetto allo sferruzzamento da soli (io infatti ho abbandonato tutto, vi ricordate?), e le nostre nonne lo sapevano bene. L'obiettivo finale dei due giorni del Fashion Camp è lo Yarn Bombing, ossia una pratica secondo cui parti di aree urbane, arredamento, addirittura alberi e autobus, vengono ricoperti da maglie coloratissime!
Anche io ho contribuito con un pezzettino di maglia tutta bucherellata (ehm, mi sono persa qualche punto per strada) a ricoprire un totem di bobine di legno da cavi che richiamavano la forma dei rocchetti di filo, quindi pienamente in tema, direi.
(foto di Anna)
Altri workshop erano dedicati poi a creare la propria crema naturale, al cool hunting o alla decorazione fashion di biscotti. Anche gli sponsor erano dedicatissimi alle più varie attività tra manicure di Essie, tatuaggi temporanei o trucco da Douglas, fino ad arrivare alla decorazione modello Art Attack delle bottiglie con piume lilla, glitter fucsia e ogni genere di pietruzze colorate per Sodastream.
Unconference
Anche le unconference sono state molto interessanti, come tutto il resto. Quelle che mi hanno colpita di più tra quelle che ho seguito sono state di Stefania Virone Vittor sulla Web Style Communication
e soprattutto quella di Lemuria, un marchio (che non conoscevo) di abiti trasformabili e adattabili in tantissimi modi. Sul palco c'era una modella che si infilava, sfilava, annodava, spostava parti di abito neanche fosse Arturo Bracchetti e sembrava indossasse sempre un vestito diverso.
E io stavo a guardare con la bocca aperta come i bambini davanti a un numero di magia.
Lo so che non mi sono riuscita a spiegare, guardatevi questo video per capirne qualcosa di più:
Sabato scorso è stata l'occasione per rivedere anche alcune amiche, la mia cumpà Silvia (NO, non sono una blogger) e Laura di Purses and I, e per conoscere due blogger che seguo da tanto tempo e che spero di incontrare di nuovo presto, Cécile di Armadio del delitto e Ale di Rosaspina Vintage.
Che dire, Il Fashion Camp è stata una bellissima esperienza, che quest'anno ho vissuto come visitatrice, ma chissà, magari l'anno prossimo...
Che dire, Il Fashion Camp è stata una bellissima esperienza, che quest'anno ho vissuto come visitatrice, ma chissà, magari l'anno prossimo...
ti sei dimenticata di citare il ragazzo-che-dovrebbe-studiarsi-un-bel-discorso-prima aahhaah
RispondiEliminaIl prossimo anno ci deve essere per forza il corner THAT'S MINE!!! Una pr ce l'hai già ;)
Ahah è vero, me lo sono dimenticato!! :) brava Pr, ti voglio bella lanciata!
Eliminauno dei migliori post sul fashion camp che ho letto
RispondiEliminaMa grazie Giulia! Mi fa piacere!
EliminaBellissime foto Iaia!!! sono una tua nuova follower ;) spero che ricambierai!! :D
RispondiEliminaTi aspetto nel mio blog, nuovo post sui costumi di Victoria Secret!!
http://wwwcourierfashion.blogspot.it
Ciao Ele! certamente :)
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