lunedì 25 giugno 2012

Arm Party? Yes, we can

Arm Party è un termine coniato da Leandra Medine e l'autrice del celeberrimo blog "Man Repeller" ci tiene a sottolinearlo, tanto da specificare in fondo alla sua pagina  "Please don't steal my brain juice without crediting my brain and its juice. Terms I own: Man Repeller, Arm Party."
Quindi citiamola, creditiamola, linkiamola: ora la coscienza è a posto, la netiquette è salva e posso continuare a parlare di braccia piene di braccialetti.

Vi ricordate quando a settembre ri-iniziava la scuola e mammàcara ci faceva togliere tutti i braccialettini di corda che faticosamente avevamo collezionato durante l'estate? Ormai siamo cresciute e i nostri polsi continuano ad ospitare righe di braccialetti di varia natura senza limiti di tempo e stagione, giustificandoli dietro ad un "Ma è un Arm Party, 'gnurant!"

Per tutto c'è un limite comunque. Io personalmente preferisco tanti braccialetti sottili in abbinamento a un orologio dal quadrante grande e eviterei bangle grandi che fanno carcerato ammanettato e i bracciali con troppi charm o pendenti grandi.
Quindi - a mio personalissimo giudizio- dico sì a Valsoia insieme all'Uomo del Monte a:

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non mi piacciono però molto i primi bracciali rigidi
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(versione invernale, sì al braccio sinistro, no al catenazzo al polso destro)
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tutto DIY
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e un "Per me è NO" con la voce à là Mara Maionchi a:

troppo disordinato, il tocco di un anello per dito è abominevole
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troppi bracciali larghi sul polso, a mio parere sono meglio quelli "aderenti"
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Per gli ometti (solo d'estate in vacanza):
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Questo invece è il MIO Arm Party!

Orologio in acciaio di ben 10 anni fa!: Swatch
Bracciale in macramè con pietre dure viola e cordino nero: That's mine!
Bracciale in macramè con perle in metallo e cordino blu denim: That's mine!
Bracciale con pepite in argento: Pomellato
Bracciale dorato: H&M
Wooven chain bracelet: That's mine!

Facciamo un po' di pubblicità a questo punto, già che ci siamo :)
Vi propongo qualche braccialetto direttamente da That's mine! che potrebbe far parte di un Arm Party!








Lucky charm

(1 o 2 giri)


giovedì 14 giugno 2012

Fashion Camp 8-9 Giugno 2012

Come al solito ci metto una settimana per elaborare un post, ma alla fine arriva.

Come ormai avrete letto ovunque, venerdì e sabato scorso a Milano c'è stata la terza edizione del Fashion Camp. Spronata da Anna di Moda per Principianti, sabato mattina sono partita in sua compagnia alla volta della Fabbrica del Vapore, la nuova location di quest'anno.


La struttura del Fashion Camp mi è subito piaciuta: gli ampi spazi della vecchia fabbrica convertita ospitavano varie aree destinate alcune ai Temporary Shop dedicati ai giovani designers (e vi confesso che l'anno prossimo mi piacerebbe partecipare con That's mine!), altre ai Workshop dove mettere alla prova la propria abilità nei diversi campi mentre, al centro, si trovava l'area per le unconference.
Tutto però era mescolato ed è stato facile, passando da un temporary shop ad un altro, bloccarsi ad ascoltare una unconference o a sbirciare cosa si stava realizzando in un workshop.



Temporary Shop

Appena arrivata mi sono subito incrociata con Greta di Greta Tee, che era al Fashion Camp con Alessia Caliendo di Little Black Dress con il Temporary Shop itinerante Moda da Bere. Sia Greta che Alessia erano "vecchie" conoscenze virtuali ai tempi dei blog più personali su Splinder: mi ha fatto veramente piacere incontrarle, conoscerle di persona e chiacchierare con loro.
Marchiato Moda da bere è anche questo cadeaux, un braccialetto all'uncinetto come vogliono le ultime tendenze: 


Qui siamo in una foto di Ylenia del blog Longuette, Greta con una delle t-shirt "Not interested in being...", Alessia, Anna e me


Un altro temporary shop che mi ha colpito molto è stato quello di Raptus & Rose. Con Anna siamo rimaste venti minuti ad ascoltare rapite la filosofia di questo di brand di Belluno che si pone come obiettivo quello di dare una nuova vita a capi vintage dalle forme ormai fuori moda, recuperandone i tessuti (splendidi) da mixare insieme per creare un vestito su misura (che si compri on line o direttamente in laboratorio sarà obbligatorio fornire le nostre misure) e unicamente "nostro".
Unico anche nel nome, perché ogni abito -attenzione, non modello- uscito dalla sartoria ha il suo nome, come se fosse una carta d'identità.
Vi consiglio di dare un'occhiata al sito perché ne vale la pena; già solo la grafica a me fa impazzire! :)


Un'altro stand di cui mi sono innamorata è KC Beachwear, anche lì mi sono incantata di fronte alle stampe dei costumi color pastello, non volevo più venir via! Li voglio tutti, ok è ufficiale.

Workshop

I workshop presenti sabato erano uno più interessante dell'altro; avrei voluto dividermi in tre: una avrebbe girato fra gli stand, un'altra avrebbe provato i laboratori e l'ultima sarebbe stata ad ascoltare tutte le unconference.
Il primo in cui ci siamo imbattute è stato quello di Moda e Scrittura creativa di Irene Di Natale, proprietaria del blog Mix and Match. Se la scrittura fosse tra le mie -poche- capacità avrei partecipato con molto interesse, ma visto che faccio fatica a scrivere "a comando" ho preferito evitare (anche perché i pochi posti disponibili sono spariti in fretta!). Il laboratorio consisteva nello scrivere un racconto, chi a mano con classico foglio e penna, chi tamburellando sul proprio tablet, a partire da quattro carte (+1 imprevisto a sorpresa consegnato a metà ora) su cui erano annotati un capo di abbigliamento, un periodo del giorno, un luogo, ecc a cui ovviamente il testo doveva fare riferimento.
Una cosa molto carina, per chi sa scrivere. Quindi non me :)

Un altro workshop molto interessante in cui siamo state catapultate (senza troppa riluttanza) è stato il Knitt Cafè organizzato da Pensieri fatti a mano. L'idea è quella del crowdknitting, ossia fare la maglia tutte insieme in compagnia, che è molto più divertente rispetto allo sferruzzamento da soli (io infatti ho abbandonato tutto, vi ricordate?), e le nostre nonne lo sapevano bene. L'obiettivo finale dei due giorni del Fashion Camp è lo Yarn Bombing, ossia una pratica secondo cui parti di aree urbane, arredamento, addirittura alberi e autobus, vengono ricoperti da maglie coloratissime!
Anche io ho contribuito con un pezzettino di maglia tutta bucherellata (ehm, mi sono persa qualche punto per strada) a ricoprire un totem di bobine di legno da cavi che richiamavano la forma dei rocchetti di filo, quindi pienamente in tema, direi.


(foto di Anna)

Altri workshop erano dedicati poi a creare la propria crema naturale, al cool hunting o alla decorazione fashion di biscotti. Anche gli sponsor erano dedicatissimi alle più varie attività tra manicure di Essie, tatuaggi temporanei o trucco da Douglas, fino ad arrivare alla decorazione modello Art Attack delle bottiglie con piume lilla, glitter fucsia e ogni genere di pietruzze colorate per Sodastream.




Unconference

Anche le unconference sono state molto interessanti, come tutto il resto. Quelle che mi hanno colpita di più tra quelle che ho seguito sono state di Stefania Virone Vittor sulla Web Style Communication




e soprattutto quella di Lemuria, un marchio (che non conoscevo) di abiti trasformabili e adattabili in tantissimi modi. Sul palco c'era una modella che si infilava, sfilava, annodava, spostava parti di abito neanche fosse Arturo Bracchetti e sembrava indossasse sempre un vestito diverso. 
E io stavo a guardare con la bocca aperta come i bambini davanti a un numero di magia.
Lo so che non mi sono riuscita a spiegare, guardatevi questo video per capirne qualcosa di più:




Sabato scorso è stata l'occasione per rivedere anche alcune amiche, la mia cumpà Silvia (NO, non sono una blogger) e Laura di Purses and I, e per conoscere due blogger che seguo da tanto tempo e che spero di incontrare di nuovo presto, Cécile di Armadio del delitto e Ale di Rosaspina Vintage.

Che dire, Il Fashion Camp è stata una bellissima esperienza, che quest'anno ho vissuto come visitatrice, ma chissà, magari l'anno prossimo...


martedì 12 giugno 2012

Si cambia nome! That's mine! blog

Non so se l'avete notato ma da pochissimo Just My Tea Cup ha cambiato nome e url ed è diventato That's mine! blog.

La cosa da una parte mi dispiace un po' perché ero affezionata al nome Just My Tea Cup, che aveva per me un significato particolare (non so se ve lo ricordate, l'avevo spiegato nel primo post dopo il trasferimento da Splinder).
Il cambio però si è reso necessario e me ne sono accorta soprattutto dopo la visita al Fashion Camp di sabato scorso dove, ovviamente presentandomi col nome di That's mine!, mi sembrava di fare un torto a Just My Tea Cup.
In realtà col cambio del nome si tratta solamente di un ritorno alle origini perché il mio primo blog, quello personale, si chiamava giustappunto That's mine! :)

L'url è stato cambiato direttamente dal vecchio blog per cui tutte le iscrizioni via blogger dovrebbero essere rimaste. Sono piuttosto ignorantella sulla questione feed&co, credo che quelle salteranno. In ogni caso ho aperto un blog vuoto con l'url justmyteacup.blogspot.com con il link di rimando, sperando di non creare troppi disagi.

Grazie per la pazienza e per la comprensione!