martedì 28 giugno 2011

Nel Mulino che vorrei

Alcune persone si laureano e iniziano a lavorare subito, dopo una, massimo due settimane.
"Avranno trovato l'occasione della loro vita, al volo" è la prima cosa che penso quando sento uno di questi discorsi. poi magari capita l'occasione, si è curiosi o magari non si sa troppo cosa dire e allora chiedi: "Come mai hai iniziato subito?" e ti senti rispondere "Perchè a casa mi annoio, non so cosa fare, tanto vale lavorare".

TI ANNOI??
NON SAI COSA FARE??

Se non stessi imparare a diventare un po' più diplomatica, il protagonista della conversazione si ritroverebbe le mie mani intorno al collo e poi sentirebbe una morsa stritolante e, piano piano, sarebbe a far compagnia ad Ade, dio degli inferi.



Non concepisco un discorso del genere. non concepisco una persona senza interessi o hobby. Non sto giudicando, solamente non me lo riesco ad immaginare.
Io sono l'esatto opposto, di interessi ne ho troppi, per cui una persona che si annoia non la riesco a capire.
Togliamo le otto ore al giorno di sonno, togliamo le otto ore di lavoro e togliamone due per i pasti. Ne rimangono sei.

In queste sei ore (che poi sono meno, confessiamolo) io nell'ordine vorrei:
- leggere
- preparare cose Thatsminesche
- guardare film
- guardare telefilm
- farmi un giro fuori più o meno lungo
- scattare foto
- modificare le suddette foto e fare finta che siano venute benisssssimo e poi caricarle su internet pavoneggiandomi delle mie (scarse) doti
- fare spionaggio industriale per prendere ispirazioni per altre foto
- vedermi con gli amici
- mantenere contatti con gli amici
- fare shopping
- seguire il mio blog e farlo diventare celebre
- cucinare
- riordinare la mia stanza (anche questo ogni tanto ci vuole)
- scrivere lettere (a chi non so)
- cimentarmi di più con la grafica e il mondo photoshoppesco
- imparare a fare la maglia
- imparare a cucire con la macchina da cucire
- cimentarmi con il fai-da-te
- fare un corso serio di inglese e magari anche di un'altra lingua
- fare palestra e andare a correre
- fare un po' di volontariato per mettere a posto la coscienza

e la lista prosegue ancora.


Ecco, se in un universo parallelo nascessi figlia di un multimilionario che non lavora perchè non deve mantenersi io sarei felice, non tanto per le ville stratosferiche di nostra proprietà, per il guardaroba illimitato e per i viaggi che potrei fare in continuazione (oddio, non tanto.... sarei felice anche per quello), ma piuttosto per il fatto che forse le 24 ore al giorno mi riuscirebbero a bastare per fare tutto quello che voglio.
Il mio problema è che tutte queste cose io cerco di farle stare in quelle benedette sei ore. Con il risultato che le inizio tutte e non ne riesco a finire neanche una.


lunedì 13 giugno 2011

4 giorni a Porquerolles

"Porche.... che??" mi sono sentita dire da alcuni amici quando ho detto loro che avrei passato 4 giorni in Francia. 
"Massì, dai... Quelle isolette di fronte alla Costa Azzurra" tergiversavo anche io senza sapere bene a che altezza collocarle.
Ebbene eccole qui le tre isolette conosciute ai più come Îles d'Hyères -perchè appunto di fronte a Hyères si trovano- o meglio Porquerolles, l'isola di Port-Cros e Îles du Levant, alias l'isola dei nudisti, così pare.


Giovedì 2 Giugno si parte quindi tutti allegri direzione Ventimiglia e, una volta oltrepassato il confine, abbiamo trovato una simpatica pioggerellina gentilmente offerta dalla ProLoco francese locale come accoglienza nei confronti di quegli pseudo cugini magna-spaghetti.
Proseguiamo -noi donzelle indossavamo già il bikini- con la remota speranza in un miglioramento metereologico mentre invece il cruscotto della macchina precipitava vertiginosamente verso la cifra 18. Diciotto gradi. A giugno. Io indossavo gli shorts. Vabbè.



Distrutti dalla fame ci fermiamo a Cannes dove deridiamo i turisti che si fotografano con pose da divi sulle scale di fronte alla Croisette, ci imbamboliamo di fronte alle grandi marche (ehm... forse solo noi donzelle) e ci strafoghiamo con i macaron di Jean Luc Pelé (altro che Ladurée).



Sabato e domenica siamo riusciti finalmente a sfoggiare la nostra linea invidiabile (?) in spiaggia a Porquerolles dove, per girare l'isoletta e raggiungere le spiagge, abbiamo affittato le biciclette.
Nota bene. Saranno stati dieci anni che non salivo su una bici. 
Credevo di andare a sbattere contro il primo pino, credevo che mi venisse un embolo alla seconda pedalata e invece sono stata brava e ho resistito :) Soprattuto al pensiero che avrei smaltito la mezza baguette con marmellata e il croissant sbafati a colazione.



Il mare è quello stupendo e azzurro del Mar Mediterraneo, la temperatura era piuttosto quella del Mar Glaciale Artico. 
La macchia profumata alle spalle, la sabbia fine sotto i piedi e il riflesso del sole del bagnasciuga mi hanno dato l'illusione di quella sensazione di libertà, di testa vuota, di spensieratezza tipica delle vacanze estive.
Il pensiero di ritornare a lavorare il lunedì successivo era però lì dietro l'angolo, a dare al tutto una punta di amaro.




Pe leggere un'altra versione (ben più spiritosa) della vacanza leggete QUI

venerdì 10 giugno 2011

DIY lover

Mi ero ripromessa di pubblicare dei DIY qui sul mio blog, ma sono rimasta ferma a due.

Il blog monotematici di DIY sono tra i miei preferiti, ho un'intera cartella di link dedicata a loro (vabbè, lo so che c'è anche la cartella "Ricette" e l'unico arnese da cucina che utilizzo è la forchetta per ingozzarmi a tavola, fa lo stesso).
Visto il successo che questi hanno in giro per il web e sui siti più o meno autorevoli devo confessarvi che tempo fa avevo pensato di aprire un "canale" That's Mine! interamente dedicato alla realizzazione di DIY per chi non ha manualità/pazienza/voglia di farli da solo.
In una vita parallela in cui le giornate durano 72 e non c'è bisogno di lavorare lo farò, quindi magari segnatevi il mio nome, indirizzo, oggetto da realizzare e aspettate.
Pensavo di chiamarlo IDIFY (I'll Do It For Yourself).

Nel frattempo mi accontento di segnarmi io le cose da fare, magari in una piovosa domenica d'inverno quando la mia altra metà della mela è allo stadio (o almeno, IO PENSO CHE SIA allo stadio).
Uno dei siti preferiti, scovato su qualche blog che leggo (scusate non ricordo quale, l'Alzheimer galoppa, forse era Rock&Fiocc?) è honestlywtf.com e questi sono i miei DIY preferiti che forse entro il 2020 riuscirò a fare:

Questi braccialetti mi catapultano immediatamente agli anni '90, quando le bancarelle al mare di giovani pulzelle thatsmineischeformi stavano tutto il pomeriggio ad annodare, annodare e annodare fili di cotone colorato per poi vendere i loro risultati al prezzo di mille lire.
Io ne avevo uno fatto da una ragazza, appunto, che veniva nel mio paesello in campagna. Come colore scelsi l'azzurro e il rosa pastello -.-' Credo di averlo ancora da qualche parte, ormai tutto usurato e diventato grigio.
Io mi cimentai nell'opera credo in terza elementare. La cosa fu abbastanza tragica, forse per la mia -allora (?)- scarsa manualità o probabilmente per il materiale: vecchi, vecchissimi fili di lana di varie dimensioni e composizioni, in colori e abbinamenti piuttosto nauseabondi.




Pom Pom Necklace
Questa non dovrebbe essere molto complicata:




Rope Bracelet
Inspirati a quelli di Miansai, questi sono decisamente più carini



Woven Chain Bracelet
Anche in questi caso, ispirati a questi (Aurélie Bidermann, Alyssa Norton


si possono fare dei DIY carini allo stesso modo, con i colori che si vuole




Braided Hex Nut Bracelet
Questo braccialetto è proprio una cavolata. L'ispirazione viene da Giles&Brother Hex Collection. l'idea è semplice: prendi un cordino, lo intrecci e in mezzo metti dei bulloncini.
Prest, andiamo all'attacco della scatola del ferramenta che abbiamo in dispensa!





Miniaudiere
Parliamo di questo!! E' geniale, dai..





Simile al precedente:





mercoledì 8 giugno 2011

WeFly Community!

Mentre eravamo in viaggio per i quattro giorni del ponte, direzione Les Porquerolles, con gli amici in macchina discutevamo delle vacanze estive, dei tre giorni disponibili in corrispondenza del Santo Patrono di Genova, di un viaggetto da fare magari a fine Ottobre.

Viaggiare, spostarsi, conoscere luoghi nuovi, scattare fotografie è una delle prerogative della nostra vita, per staccare dal lavoro e dalla vita quotidiana.
Se anche voi la pensate così perchè non date un'occhio a WeFly di Lufthansa?



WeFly è una community dedicata a coloro che vogliono condividere la propria esperienza di viaggio, dal punto di vista dell’utente non di quello dell’azienda.
Attraverso WeFly è possibile scrivere dei propri viaggi, condividere le emozioni e legge i racconti di chi ama viaggiare alla scoperta delle più belle destinazioni nel mondo. 



Immaginatevi quindi uno spazio virtuale in cui poter condividere la propria esperienza di viaggio con tutti gli utenti che accedono al sito, leggere votare le esperienze di viaggio degli altri iscritti, contattare direttamente gli altri utenti per ottenere maggiori informazioni sugli alberghi, sui voli, sui posti da visitare o -perchè no- sui posti dove mangiare ;) 

WeFly organizza, poi, durante l'anno diversi concorsi a premi. Uno degli ultimi è stato WeReporter a Febbraio: i 5 racconti più interessanti sono stati premiati con un viaggio in una capitale europea!



Inoltre, grazie all’iscrizione alla community WeFly, si ha la possibilità di ricevere informazioni su promozioni e novità di Lufthansa in anteprima.
WeFly è comunque una piattaforma aperta a tutti, non bisogna essere clienti Lufthansa per iscriversi e questo rende la community ancora più credibile e ricca di contenuti. 






martedì 7 giugno 2011

Incontri genovesi

Era già da parecchio tempo tempo che non incontravo dal vivo colleghe blogger.
Ai tempi rampanti dei blog a stampo personale avevo conosciuto e mi ero andata a prendere un caffè con alcune ragazze genovesi, che non scrivono più purtroppo.
L'anno scorso avevo conosciuto durante una trasferta di shopping milanese la Gaietta, durante una trasferta culturale Laura di Purses & I e Silvia invece per un fescionisssssimo drink a Santa Margherita.
Proiettata già  con la mente verso il matrimonio più famoso del web della Ari, durante il quale, oltre a lei, conoscerò anche Annalisa, non pensavo al fatto che avrei potuto presto conoscere due mie concittadine.

Tutto questo per dire che martedì scorso sono stata invitata dalla mia follower (oddio che termine, ora mi monto la testa) Anna di Followpix all'aperitivo di presentazione di Pinko che si è tenuta da Compagnia Unica Open Lab (Via San Vincenzo). 
All'evento era anche presente Anna di Moda per principianti, uno dei blog più interessanti tra la mia lista dei preferiti, che insegna le regole del "sapersi vestire" secondo la moda del momento ma in base alle forme del corpo che madre natura ci ha assegnato. 

Rubacchio un po' di foto dal blog di Anna (Followpix) scattate da lei o dal fidanzato per farvi vedere come è andata ;)


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giovedì 2 giugno 2011

Genova per voi - Villa Serra, Sant'Olcese

Ecco un nuovo capitolo di Genova per voi ed ecco un’altro parco.
Perdonate lo stesso tema ripetuto per due volte su tre, ma dovevo cogliere l’occasione :)
Ormai due mesi fa sono andata, dopo Villa Pallavicini a Pegli, a Villa Serra a Sant'Olcese.
Il parco, per chi non è nella zona, è più noto per i concerti che si svolgono durante il periodo piuttosto che per il parco in sè inteso come spazio verde per il tempo libero. Ogni anno, infatti, ad eccezione dell’anno scorso, interrotto a metà per mancanza di fondi, CASO STRANO proprio quando dovevo andare io a vedere Elio e Le Storie Tese, si svolge il Villa Serra Breakout, ossia un mese di concerti quasi un giorno dietro l’altro di nomi più o meno altisonanti del panorama musicale italiano e internazionale che -altrimenti - non considererebbe Genova neanche di striscio.
Ho visitato Villa Serra un sabato pomeriggio all’inizio di Aprile.
Pagato il biglietto di 2,50€ (sono ben contenta di pagare un biglietto se questo garantisce un servizio di manutenzione decorosa), cane obbligatoriamente al guinzaglio, lo scenario che mi si è parato davanti è stato meraviglioso. Certo, non si tratta di un parco nel centro città, il fattore paesaggistico esterno non è rappresentato dalla classica colata di cemento che ti colpisce come un pugno dritto in faccia non appena esci da un giardino immerso nel tessuto cittadino e forse questo rende il tutto ancora più piacevole.


Villa Serra ha un parco all'inglese molto ampio (viene definito come giardino paesistico) costruito all'inizio della seconda metà dell'800, formato da prati, aiuole fiorite curate, boschetti, viottoli labirintici, specchi d'acqua con tanto di cigni neri e piccole cascatelle.

Un vero paradiso per i bimbi dal carattere avventuroso (come ero io da piccola :D)



Il sito internet (molto completo) racconta che il Parco, prima privato e di proprietà dei Marchesi Serra, venne confiscato dall'esercito tedesco che ne fece un proprio presidio, danneggiando fortemente la vegetazione originale.
Nel dopoguerra fino agli anni '90, il complesso venne abbandonata a sè stessa e lasciata in balia dell'incuria e degli eventi naturali.
Nel 1982 Villa Serra venne acquistata dai Comuni di Genova, Sant'Olcese e Serra Riccò e ristrutturata, dapprima nella parte del parco in onore delle Colombiadi del 1992 e, successivamente, nella parte "costruita" (villa padronale e stalle).



I giardini di Villa Serra ospitano numerose varietà di ortensie, fiore tipico dei giardini fine ottocenteschi, tanto da essere diventata una collezione permanente pubblica che permette di ripercorrere la sroria delle ortensie dal 1736 fino ad oggi. Le specie presenti sono quasi 250, per un totale di 1500 piante.



Di rimpetto al parco si trova lo splendido edificio settecentesco rosa in perfetto stile inglese di Villa Pinelli che spesso fa da fiabesco sfondo a matrimoni civili, rinfreschi per cerimonie, ma anche per grandi convegni o addirittura a set cinematografici per alcuni film.




Un sentito grazie alla vera protagonista della giornata ovvero Lola, una giovanissima Border Collie che non si è mai lamentata del guinzaglio obbligatorio per tutto il pomeriggio!


INFO

Sito internet: www.villaserra.it

Indirizzo: Via Carlo Levi, Sant'Olcese Genova

(Google Maps - click per ingrandire)

Orario: • Dall'ultima domenica di ottobre sino a febbraio: dalle 10.00 alle 17.00
            • Dall'ultima domenica di marzo a maggio: dalle 9.00 alle 19.00
            • Da giugno a settembre: dalle 9.00 alle 20.00
            • Marzo-Ottobre sino all’ultimo sabato del mese:dalle 10.00 alle 18.00
            • il lunedì il parco apre alle ore 14.00


Tel: 010 71 55 77

Biglietto- ingresso giornaliero: 2,50 €
               - Tessera annuale: 12 €
               - Tessera famiglia: primo componente 12 €
                                           altri componenti: 10 €

Ingresso Gratuito
• Oltre 65 anni
• Sotto i 12 anni se accompagnati
• Per le scuole (sino alla media inferiore) 


Disclaimer
Si precisa che tutti i post inseriti nella rubrica "Genova per voi" sono frutto di espressione e valutazione di carattere personale; nessun compenso di qualsiasi natura ed a qualsiasi titolo viene corrisposto per la loro pubblicazione.

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