venerdì 30 gennaio 2009

Uhm, sì.


Un vecchio faceva il cammino con il figlio giovinetto. 
Il padre e il figlio avevano un unico piccolo asinello: a turno venivano portati dall'asino ed alleviavano la fatica del percorso. Mentre il padre veniva portato e il figlio procedeva con i suoi piedi, i passanti li schernivano: "Ecco," dicevano "un vecchietto moribondo e inutile, mentre risparmia la sua salute, fa ammalare un bel giovinetto". Il vecchio saltò giù e fece salire al suo posto il figlio suo malgrado. La folla dei viandanti borbottò: "Ecco, un giovinetto pigro e sanissimo, mentre indulge alla sua pigrizia, ammazza il padre decrepito". Egli, vinto dalla vergogna, costringe il padre a salire sull'asino. Così sono portati entrambi dall'unico quadrupede: il borbottìo dei passanti e l'indignazione si accresce, perché un unico piccolo animale era montato da due persone. Allora parimenti padre e figlio scendono e procedono a piedi  con l'asinello libero. Allora sì che si sente lo scherno e il riso di tutti: "Due asini, mentre risparmiano uno, non risparmiano se stessi". Allora il padre disse: "Vedi figlio: nulla è approvato da tutti; ora ritorneremo al nostro vecchio modo di comportarci".


La gente non finirà mai di giudicare. Bisogna solo imparare a lasciarla blaterare e a tirare dritto con il nostro asinello.

Facile, come no.

Can you hear the clapping of one hand?


     

lunedì 26 gennaio 2009

Specchio, servo delle mie brame....


Chi è la casalinga più fashion del reame?

   
   
   
   
   
   

mercoledì 21 gennaio 2009

Muahuahuahuahuaha



Sempre per rimanere in tema Gossip Girl, non sopporto quelle orribili blusette che fanno indossare a Blair negli ultimi episodi: larghette e leggere, preferibilmente nei toni del beige e legate al collo, fanno più anziana signora che fantaaaastico e chiccooosissimo stile da copiare.
E scommetto che tra poco tutte impazziranno per avere un cappottino rosso.

Acquisti sportivi


Perchè deve essere così complicato trovare una giacca da sci?
In questi giorni ho deciso che necessitavo di una nuova giacca per sciare e così incomincio a girare i negozi di sport di Genova.Lo capisco benissimo che è Gennaio e che la maggior parte delle cose da montagna è sparita prima di Natale, ma ovunque entrassi mi ritrovavo davanti un misero e desolante spettacolo. In pratica in questi giorni, attraverso accurati studi di mercato e ricerche sperimentali, ho dedotto che l'articolo "Giacca da sci" si divide in due filoni:
1) Giacca super tecnica&sportiva realizzata in materiali non ancora scoperti (cryptonite?) che sembrano sottili come un k-way ma in verità "Sono caldisssssssssssimi", dice la commessa. A te tocca verificarlo non appena arrivi in cima al cucuzzolo della montagna a -17° con il vento a 34 km/h (situazione in cui mi sono realmente trovata io qualche anno fa - chissà perchè me lo ricordo). Esteticamente questo modello di giacche prediligie l'uso del colore della tipologia "a casaccio": più colori ci sono, meglio è, meglio se sottoforma di righe e profili che manco una ragnatela. Grazie, no: Non è il mio genere.
2) Appartiene alla seconda categoria il classico modello il cui inventore, se ancora in vita, dovrebbe essere messo al rogo. Trattasi di un piumino del tipo avvitato, con tanto di cinturozzo in vita e pelo più o meno sintetico intorno al colletto. Il cappuccio, in questi caso, non viene preso in considerazione.Più che da sci, fa tanto "La Signorina Silvani va a Courmayeur", si adatta perfettamente a qualsiasi sdraio (sciare? pfui!) e in omaggio all'interno si può trovare una crema solare e/o un burro di cacao protettivo che fa le labbra argentate. Da abbinare ai doposci pelosi anni '80, colbacco e pettinatura pittoresca. Vietata la vendita alle under 60.
Le uniche tinte disponibili sono nero, marrone, ardesia con riflessi cangianti e/o perlati. Inorridita, in questo mio tour de force, mi sono vista proporre, inoltre, orridi piumini con intorno al cappuccio pelo fulvo a macchioline nere, piumini nelle tinte senape, pesca o lilla. Superstiti da collezioni A/I '92/'93?? Lla commessa ha seriamente rischiato una denuncia da parte mia per oltraggio nei confronti di un cliente (Gabri e Fra, e altri lettori giurisprudenziali, lo so che probabilmente non esiste il reato per "oltraggio nei confronti di un cliente"; concedetemi la licenza poetica!)
Gira,gira e gira alla fine la mia sete di shopping montagnifero è stata placata con l'acquisto di un piumino tanto semplice nelle forme quanto bizzarro nel colore (rosa carico acceso, ma acceso di brutto, che ci vuoi fare) a cui ho avuto la decenza di accostare un paio di pantaloni bianchi.
Tutti gli sciatori ringraziano.

domenica 18 gennaio 2009

Where's Waldo?


Aaaaaa! Where's Waldo, quanto lo amavo!!!


(certo che minuscolo così non si capisce niente.....andate QUI!)

sabato 17 gennaio 2009

In profumeria


Facciamo scorrere il post sotto un po' più in giù con uno nuovo.
Argomento del giorno: i profumi.
Lo so che non è un discorso intelligente, che bisognerebbe essere aperti ad ogni tipologia, che focalizzarsi su un nome non può che essere tarpante e ottuso ma, in questo periodo, per me profumo significa solo e unicamente Dior.
Quello che uso adesso è Miss Dior Cherie, alternato a Hypnotic Poison che mi hanno regalato a Natale, a Giugno mi ero innamorata di Escale a Portofino, mia mamma da sempre usa Poison.
Un giorno, una delle rare volte in cui ero io ad aspettare Gabri, entro in una profumeria per far passare il tempo e mi attacco a tutte le boccette dei tester Dior per annusarli tutti. Et voilà, Pure Poison, Midnight Poison, Tendre Poison, J'adore, Dolce Vita, ma anche altri meno conosciuti (per lo meno da me) Diorissima e Diorella (ammazza che originalità nei nomi!) mi sono piaciuti tutti, uno dietro l'altro. E lì ho deciso che, per almeno un mese (lo sapete che ho le idee facilmente volubili) sarei stata una Dior Parfum's addicted.
Altro che Chanel, e quegli odori salmastri, tipo smell di scoglio dopo la mareggiata misto alga!
Anche il tanto celebrato N°5: mettetemi alla gogna ma a me non piace. Seguito a ruota da Chance e Mademoiselle vari.
Dior rules.
Potrei tradirlo solo con Daisy di Marc Jacobs... AdoVo! :P

martedì 13 gennaio 2009

Vacanze natalizie


E' tradizione iniziare l'anno nuovo con tanti piccoli riti scaramantici che pensiamo possano essere propizi per l'anno che verrà. E allora vai di mutandata rossa, strafoghiamoci di lenticchie e cotechino, e al -3, -2, -1 baciamoci tutti, sia mai che qualcuno ci rimanga male e ci perseguiti per tutto l'anno. 
Bene. Facciamo tutto questo, e poi? E poi a Dicembre siamo tutti lì a lamentarci: "Che anno schifoso, Ma guarda un po' me ne sono capitate di tutti i colori, Non vedo l'ora che questo anno di m**** finisca", e compagnia bella. Peeeeerciò io ho cominciato l'anno in maniera alternativa! In vacanza sì, ma con mal di gola&raffreddore e con Gabri con 38e7 di febbre!

Non sia mai che quest'anno sia proprio quello fortunato! ;)
Ed ora slurpatevi quelle poche foto che sono riuscita a fare su a Courmayeur.

Bella faccia malaticcia: cercavo di studiare il manuale d'istruzioni della Canon con scarsi risultati...


Neve, neve, neve, neve....... e condensa sui vetri.


Eppoi tanto sole!!!


Un po' di Marocco a Coumayeur


Di solito odio le foto alle vetrine di marca, ma questa mi piaceva troppo...


L'arredamento scrauso da casa d'affitto dà quel certo non so che...... 
(ma dove?????)


Troppo zoom, troppo zoooooom! Però mi piace... :)

Bha.



Avrete letto sui giornali o sentito alla Tv della notizia dei due autobus che dal due Febbraio circoleranno per Genova sponsorizzando uno slogan ateo (qui la notizia).
Capisco che l'Italia sia un paese libero in cui esiste la libertà di parola, ma forse qua ci sembra di dimenticare una cosa ben più importante, che religione o no, dovrebbe essere insita in ogni essere umano: il rispetto per gli altri.Sarà moralismo facile il mio, lo ammetto, ma mi chedo se quegli atei che hanno partorito questa geniale frase il Natale lo festeggino. Mi risulta che le vacanze Natalizie le accolgano ben volentieri. E anche quelle Pasquali. E anche l'Immacolata e Ferragosto. E magari s'incazzano anche se una di queste festività cade di Sabato e non possono fare ponte.
Magari tu di un Dio non ne hai bisogno, ma, per favore, non generalizzare scrivendo la tua frase al plurale: c'è chi è diverso da te, e di un Dio ha bisogno e anche tanto.Io sono una di quelli, e francamente preferirei non essere considerata in quel "plurale" che tu fai appiccicare e mostri ad una città. Una città in cui, sono pronta a scommettere, la maggioranza delle persone su questo fatto la pensa come me.

La nostra sempre brillante "sindaca" -per carità, eletta democraticamente- non si smentisce e se ne esce fuori con queste argute frasi:
«Questa è una città che sta facendo parlare l´Italia interna per le posizioni di libertà assunte da Fabrizio De Andrè - avverte - la campagna, secondo me, è un invito a riflettere e naturalmente esprime un punto di vista, non mi pare faccia proselitismo perché tutti diventino atei». Tursi potrebbe bloccare l´iniziativa? La Vincenzi smentisce: «sarebbe inopportuno che il Comune chieda ad Amt di rivedere il regolamento, in questo caso. Vorrà dire che chi non vorrà prendere il bus "ateo", aspetterà quello dopo...».
Prima di tutto, fatemi la cortesia di smettere di nominare il povero Fabrizio de Andrè: fino a poco tempo era quasi dimenticato. Ora, a dieci anni dalla sua morte, puf! salta fuori, e vai di mostre, trasmissioni e collegamenti radiofonici. Tra poche settimane verrà di nuovo dimenticato, bella ipocrisia.
E per favore, se un genovese è stato famoso e, per alcuni, è un esempio da seguire, cara Marta, purtroppo non è possibile identificare lui alla nostra città (e tu ne sei un esempio lampante).
Secondo, grazie, non mi serve un cartellone pubblicitario per riflettere altrimenti dovrei riflettere anche sul detervivo per la lavatrice, sulla liquidazione del negozio sotto casa, ecc. Guarda, posso benissimo riflettere da sola, tu non ti preoccupare. Rifletti piuttosto tu, sull'idea di andare dal parrucchiere, magari.
E la storia sull'aspettare il bus dopo... ma per favore, ti consideri anche un politico? E la dialettica e la diplomazia dove sono andati a finire? Immagina una povera vecchietta (probabilmente ti ha anche votato) proveniente dal mercato carica di sacchetti, che magari aspetta già per mezz'ora uno dei tuoi cari autobus, sempre in ritardo e pieni come scatole di sardine, cosa fa? ne deve aspettare un'altro per un'altra mezz'ora?

Rifletti, Marta, rifletti..... O hai mica bisogno di un cartellone pubblicitario?

lunedì 12 gennaio 2009

Orribilia.


Louis Vuitton Bowling

A parte che a me "Bowling" fa venire in mente quelle orribili borse della Puma o dell'Adidas che andavano tanto alla fine degli anni '90.

domenica 11 gennaio 2009

Nuovi acquisti


Alla faccia di chi fa discorsi snob del tipo "Io nei saldi non compro, sono collezioni passate, ah! oVVoVe", io nei saldi mi sono buttata a capofitto. Anche perchè se un capo mi piace non mi importa se è della collezione a/i appena finita, io lo metto e lo metto ancora, anche negli anni successivi. Mica li butto i vestiti da un anno all'altro, eh! :)
Dicevo, dunque, che qualche acquisto l'ho fatto, ed eccoli qui:

Gonnellina blu Tommy Hilfiger, che è tutto meno che invernale... :/ boh!


Vestito grigio a macropois in lana American Retro (qui).
C'erano milioni di cose di questa marca (che avevo notato l'anno scorso ma di cui mi sono ben presto dimenticata), tutte veramente carine e consiglievoli


Altro vestitino -ormai sono fissata, e li compro tra l'altro tutti uguali tra l'altro!- leggerissimissimo, che credo proprio porterò d'estate. Da Melville


Sempre Melville, camicia a quadretti (anche io sono caduta nel vortice) consigliata e fortissimamente voluta da mammà perchè vista indossata a Chiara Tortorella in una puntata di Cargo (ma si può! io dico...). E ad ogni consiglio d'acquisto, sovvenzionato tra l'altro dalle Potenze Superiori, io di no non lo dico mai... ihihih


Da Zara qualche cavolata bisogna sempre prenderla, e allora vai di magliettina scrausa: sembra che abbia un coprispalle (uuuuuh! che emozione!)

Enjoy!

sabato 10 gennaio 2009

Facciamo un po' le culturali e parliamo di libri.


La settimana scorsa ho finito "Uomini che odiano le donne" di Stieg Larsson, libro che sembra andare tanto di moda negli ultimi tempi.


La trama è senza dubbio accattivante e non nego di essere rimasta una notte sveglia fino alle quattro completamente assorbita nella lettura. Ma, perchè dei ma ci sono, ed anche parecchi, ma:
_La storia in sè ha impiegato tanto a decollare. Teoricamente il libro l'ho iniziato a fine Ottobre, ma per un po' di tempo l'ho abbandonato lì sul comodino: ogni volta che lo guardavo mi veniva male al pensiero di dover affrontare qual malloppone da 800 pagine. Diciamo che ha incominciato a prendermi seriamente da pagina 200 circa in poi: ho fatto seriamente fatica a leggere le prime pagine.
_A mio modesto parere siamo davanti al Giorgio Faletti scandinavo: libro giallo, malloppozzo che in confronto la Treccani sembra l'opuscolo delle offerte del supermecato vicino a casa, scene improponibili e soprattutto taaaante, taaaante parti superflue che non servono assolutamente allo svolgimento della trama ma che in compenso contribuiscono al disboscamento della Foresta Ammazzonica.
In questi casi io mi chiedo: ma perchè devi soffermarti 150 pagine a scrivere del problema sentimentale e amoroso della cugina della sorella del custode della capra che teneva in giardino lo zio del cognato del protagonista?? C'entra con il plot? No. Rende la cosa più interessante? No. Pesa nella borsa e contribuisce quindi alla scogliosi? Sì. 
Io veramente non capisco. anche perchè quando vedo un libro così grande la prima cosa che penso non è sicuramente: "Oooh, che bello! Questo lo compro perchè ha 1000 pagine" , No sicuramente: le pagine in più sicuramente non influenzano positivamente lo sviluppo della storia, ma anzi, la appesantiscono parecchio. Confesso che quando vedevo che partiva con i suoi svarioni e il blablabla leggevo una riga si e due no.
MI meraviglia sicuramente il boom di successo che ha avuto. Il poveretto è anche morto subito dopo la pubblicazione del primo libro e, pace all'anima sua, non è riuscito a godersi una corona che è una, di quelle che si è? era? guadagnato. 
Quello che so è che non leggerò sicuramente il secondo (stessi protagonisti, che barba) nè il terzo, che sta uscendo in questi giorni.
E pensare che il povero Larsson ne aveva in cantiere altri 7; ora è caccia alle bozze e agli appunti per cercare di ricavare qualcosa per altri future meraviglie.

Speriamo che li abbia nascosti bene :)

giovedì 8 gennaio 2009

Partita a carte



Avete mai provato a giocare a carte con un'ingegnere? E' il puro delirio....
Premetto che io appartengo di nome alla categoria, ma il mio carattere impulsivo e lunatico -per fortuna? purtroppo?- prevalica le caratteristiche tipiche dei laureati in Ingegneria.

In questi ultimi giorni ho provato l'ebrezza di giocare a Burraco con la mia famiglia; mio fratello non sapeva giocare e perciò sono scattate da parte del "capofamiglia" spiegazioni dettagliate formato libretto delle istruzioni di un videoregistratore giapponese.Il Buracco è una specie di Scala 40 ma leggermente più lungo ed articolato, così durante le partite venivano fornite spiegazioni accurate sulle strategie di gioco, su cosa è più conveniente scartare, roba che in confronto il film 21 e il conteggio delle carte è una favoletta da dilettanti.Ogni mossa poi veniva accuratamente descritta a parole, giustificata e ne venivano predette le relative future conseguenze.Nei momenti più critici, la testa appoggiata sul tavolo, avevo le allucinazioni: lo vedevo stilare classifiche, disegnare grafici di contabilità, discutere dell'Arte e Filosofia del Buracco, il tutto mentre io in mano avevo quattro stupide carte tutte diverse e di semi tutti diversi.Una cosa veramente impossibile...


A.A.A. cercasi laureati e laureandi in Farmacia e/o Scienza della Comunicazione per partita a carte!!