venerdì 23 settembre 2011

Il libro dei misteri

Ho passato tanti anni nella mia cameretta della vecchia casa in campagna, a disegnare e a colorare su quella scrivania, senza mai accorgermi che tra Pollyanna e il libro di Chimica della mamma c'era una vecchia copertina, tutta macilenta, grigia e rovinata.

"Questo è il libro dei misteri, non lo devi mai toccare" disse una volta la proprietaria del libro di Chimica, e forse non poteva dire due cose peggiori ad una bambina curiosa come una bertuccia.
Non lo devi mai toccare.
Il libro dei misteri.
Naturalmente da quel giorno l'ho tirato giù di nascosto mille volte, sfogliandolo un po' impaurita aspettandomi di trovare scritto in quelle pagine così vecchie e consumate chissà che cosa.

E invece i fogli ingialliti e deteriorati non erano altro che una specie di piccola enciclopedia scritta in quei tempi in cui l'elettricità era ancora un mistero (forse da qui il nome del libro), un fatto quasi magico.
Una sera di inizio settembre il favoloso libro stropicciato è spuntato di nuovo fuori, e anche questa volta si è ritrovato davanti una scimmietta curiosa.







Uhm.... fotografia..



Questa ricetta potrei tranquillamente scriverla in un forum di make-up fai da te


Oh, questo può sempre venir utile :)


Comodo se volete sapere come preparare della polvere da cannone


Proverò SICURAMENTE sui miei Ugg quest'inverno!


"quattro chicchere di liquido"


In caso di ubriacatura tenete sempre a portata di mano alcune pozioni

giovedì 22 settembre 2011

Keep calm and carry on

Oggi la giornata è cominciata storta (in casa) e sta proseguendo (al lavoro) abbastanza storta.
Mentre mi stavo preparando al mattino dicendo "ohmmmmmmmmmm" nella testa per evitare di sentire altre tipologie di voci esterne ma purtroppo abbastanza vicine alle mie orecchie, al posto di afferrare la mia solita t-shirt bianca che mi da tranquillità, ho agguantato questa (ve la ricordate QUI?):


ovvero la mia amata maglietta "Keep calm and carry on" e direi che non c'era scelta migliore!
Parlando dei miei misfatti e della suddetta maglietta su Twitter mi è venuta in mente la storia travagliata del suo acquisto.
In un primo momento infatti avevo comprato una M: avevo controllato le misure scritte sul sito, le avevo paragonate ad una mia t-shirt e avevo deciso che una M andava bene. Giusto. Giusto?
Sbagliato.
Il pacco è arrivato a destinazione e, una volta aperto, ho scoperto che la taglia era sbagliata, troppo grande. Grazie alla mia indolenza è passato tantissimo tempo prima che mi decidessi che forse la potevo mandare indietro e farmi mandare un'altra taglia, per cui alla fine ho deciso di tenere la M e di comprarmi una S.
La M è quindi sempre lì che vegeta intonsa, indossata solo una volta per circa 30 secondi prima di decidere che mi era un po' larghetta e che non mi convinceva del tutto.
Ora mi è venuta l'illuminazione: la vuole mica qualcuno?
Sul sito (QUI) la vendono a 15£ che corrispondono a poco più di 17€. Io la cederei a 10€, spese di spedizione con prioritaria comprese. Qualcuno è interessato?
Fatemi sapere se volete foto, misure, certificazioni e tagliandi vari!

lunedì 19 settembre 2011

Il libro della vita

Sono ufficialmente in panico.
Venerdì si sposa mio cugino e no, non sono in crisi per il vestito né per le scarpe. Neanche il bozzo enorme sullo stinco che mi è venuto dopo un avventuroso weekend passato a fare canoening in Francia mi preoccupa (ci metterò sopra un po' di correttore o fondotinta e incrocerò le dita davanti al fotografo).
Mi preoccupa un libro, anzi quale libro portare.

"Comincia dal principio e, quando arrivi alla fine, fermati."

Vi spiego tutto. 
Dentro alla partecipazione al matrimonio abbiamo trovato un bigliettino in cui si invitavano gli invitati (scusate il gioco di parole) a portare alla cerimonia un libro, anzi, IL libro.
Il libro della nostra vita, quello che ci ha fatto ridere o piangere, quello che ha cambiato la nostra vita o almeno un pezzettino.
Per ogni libro ricevuto, con annessa dedica che spieghi il significato della scelta, L. e F. si impegneranno a comprarne uno da regalare alla Gaslini Band Band che provvederà a portarli ai piccoli ospiti dell'ospedale.

E qui sorge il mio problema: io non ho un libro particolare, ne ho mille e ognuno per me è importante per una ragione diversa. E se devo dire la verità non sono neanche libroni di elevata letteratura di cui vantarsi e sbandierare ai quattro venti.
Non ho un Siddartha della situazione (che non mi è piaciuto neanche particolarmente), un Guerra e Pace che mi ha fatto vedere la vita in modo diverso, insomma un titolone da spiattellare e far vedere quanto sono colta.
Forse è perché alla fine non sono poi così colta.

Io porterei Alice nel Paese delle Meraviglie/Alice attraverso lo Specchio, letto milioni di volte e in cui ogni volta trovo un aspetto diverso che mi era sfuggito la lettura precedente.
Porterei Piccole Donne, la prima storia che mi ha affascinato veramente.
Porterei Il Giovane Holden, anche quello letto centinaia di volte e che non smetterei mai di rileggere.
Porterei Dieci Piccoli Indiani, il primo libro di Agatha Christie che ho letto e che mi ha fatto innamorare del giallo all'inglese, tra tazze di tè, completi in tweed assassini misteriosi.
Il mio profilo Anobii in questo non mi aiuta neanche un po', perché le cinque stelline sono assegnate a molti, moooolti libri.
E' una situazione di crisi questa, ordunque.

Se voi foste al mio posto quale libro-della-vostra-vita portereste e perché?


lunedì 12 settembre 2011

Sono solo piccole cose

L'arte di saltellare da un sito ad un altro, seguendo i link lasciati lungo la strada modell 
o sassolini di Pollicino, dovrebbe essere considerato un sport olimpico. E penso che io avrei buone possibilità di accedere alle selezioni per Londra 2012.
A partire dal solito Pinterest, infatti, sono giunta non-so-più-come nè attraverso quali siti alla pagina di Just Little Things.
E' un blog molto semplice e l'idea  è geniale: Nancy è una ragazza californiana ossessionata da sempre dalle piccole e semplici cose che fanno sorridere e rendono felici -anche solo per un piccolo istante- di cui spesso però non ci rendiamo neanche conto e che ci lasciamo scapper via facilmente.
E allora perchè non farne una lista in modo tale da averle sempre lì sotto gli occhi nel momento del bisogno?
Sotto ne troverete alcune che mi hanno colpita di più : io le ho sfogliate solo dalla 470 alla 400 e mi vergogno a pensare quante piccole cose costellino la nostra vita e che spesso rimangono ignorate.














martedì 6 settembre 2011

Resoconti greci

"Voi dove andate in vacanza?"
"Non lo sappiamo ancora, voi?"
"A Patmos, ma perché non venite con noi?"

Un giorno di giugno in barca. Una chiacchiera leggera senza troppi pensieri e zac! ti ritrovi con una vacanza prenotata, con una compagnia che non conosci poi così bene, in un periodo (agosto inoltrato) che non convince neanche così tanto.
E invece il risultato è stato una di quelle vacanze da cui non vorresti mai tornare indietro, con un gruppo in sintonia, con suggestivi paesaggi a fare da cornice alle scorrazzate a bordo di cinquantini scoppiati.

Sono passati così gli otto giorni a Patmos passati velocissimi tra yogurt greco e pistacchi, tra un aperitivo fai da te nel punto più alto dell'isola e una cena sulla spiaggia, tra una dormita sulla spiaggia e una nuotata fino all'isola di fronte per arrivare a piedi a quella piccola chietina bianca.

Le isole greche -con mia somma fortuna- non erano un segreto per me: negli anni passati alcune destinazioni delle mie vacanze estive sono state Mykonos, Ios e Santorini.
Vi assicuro che Patmos per ora si è guadagnata il primo posto.
Mykonos ha una vita sociale notturna impareggiabile ma vi sfido a trovare una spiaggia "normale".
Ios ha una Chora piena di locali, divertenti alla sera, ma non mi ha colpito molto anche a livello paesaggistico.
Santorini, splendide Thira e Oia, ma -diciamocelo- per il resto non è un granchè.

Patmos è un giusto compromesso: il fatto di essere considerata l'isola sacra del Dodecaneso (San Giovanni ha scritto l'Apocalisse proprio lì) ha fatto in modo che non si sviluppasse nel tempo il turismo di massa tipico di Santorini o Mykonos, appunto. 
Ma non per questo è rimasta indietro: nella Chora, proprio ai piedi dei grandi contrafforti del Monastero brulicano splendidi localini terrazzati dove sorseggiare un drink dopo cena, e anche a Skala, vicino al porto, è bello passare e curiosare le persone sedute su sedie che affondano nella sabbia, illuminate da tante piccole lucine appese alle tamerici.
C'è la spiaggia attrezzata con sdraio e ombrelloni, con le moto d'acqua e il locale fighetto dove prendersi un Mojito (o meglio, un Martini Mojito) quando ormai la pelle scotta troppo e non si ha più voglia di stare sdraiati.
Ma c'è anche la splendida spiaggia da raggiungere dopo un quarto d'ora a piedi, che alle spalle invece ha la tipica taverna greca con le sedie turchesi impagliate (quelle intrecciate, sì, che ti lasciano quegli orridi segni sulle gambe ;) ) e i muli legati all'ombra degli alberi.
Alla sera ci sono i ristoranti classici ma c'è anche la Sagra di paese ai piedi di una chiesetta a cui gli abitanti ti invitano tutti entusiasti e a cui rischi di essere coinvolto in un travolgente Sirtaki.

Non so se sono riuscita a rendere l'idea, in questo periodo fatico un po' a scrivere (per farvi un'idea un po' più completa leggete la versione di G. QUI), per cui come al solito vi lascio con le foto: quelle non mancano mai :)











Questa gonna non è mia: me l'hanno data all'ingresso del monastero per coprire le parti che il vestitino da spiaggia non copriva :D
Ho fatto la foto da fashion blogger solo per voi.
Quindi a questo punto potrei descrivere il mio autfit:

Vestito: Promod
Cintura: regalo di mammà presa a Milos
Infradito: Hawaianas
Gonna: thanks to "Monastero di San Giovanni"

ahahahahahah :)