venerdì 21 novembre 2008

Succede che

Succede che hai passato gli  ultimi cinque anni di università frequentando più o meno sempre gli stessi posti.
Succede che, abitando non proprio in una metropoli, finisce che conosci tutti, se non personalmente, almeno di vista.
Succede che, andando a studiare praticamente nello stesso posto, se non sai i nomi delle persone sai almeno che facoltà frequentano, di chi sono amici; e che magari quegli amici sono anche amici tuoi.
Succede che, dopo le giornate di studio, vedi le stesse persone in giro, magari -caso strano- per i vicoli a fare tutti i gli scemi, a parlare, a chiacchierare, a ridere con un bicchiere di birra in mano.
Poi il tempo passa, e succede che una di quelle persone, che magari ti ricordi un po' brilla con il suddetto bicchiere di birra un mano vuoto, ecco, vedi questa persona attraversare la strada con il vestito blu, la cravatta stretta al collo e, in mano, la classica cartellina di cuoio, ora giallo chiaro ma che, nel giro di poco tempo, sai che diventerà marrone scuro...
E succede che ti rendi conto che un pezzo di vita è finito, e una tristezza infinita ti invade il cuore. 

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